venerdì 1 maggio 2009

Il ritorno



Fatto


Ieri sera, ultima seduta del Consiglio Comunale: presenti cinque Consiglieri di opposizione, quattordici della “maggioranza”. Assenti i leghisti (quelli della “nuova” maggioranza), la sinistra abbandona l’aula ed il Consiglio viene sciolto per mancanza del numero legale. Il conto consuntivo dell’anno 2008 non può quindi essere approvato entro il perentorio termine di legge (30 aprile), sicché al Sindaco non resta che chiedere al Segretario Generale di trasmettere gli atti alla Regione per la nomina di un Commissario regionale ad acta, che supplisca all’inerzia consiliare.


Commento


Fine di un film decennale (di azione nei primi cinque anni, tragicomica comédie à l’italienne nei secondi cinque), con funambolico coûp de théâtre. L’estremo dono alla città ed all’opinione pubblica di uno spettacolo inverecondo, regalato irresponsabilemente da una parte dell’uscente maggioranza in combine con i neo-alleati, nella colpevole carenza di senso istituzionale delle sinistre; il preludio minaccioso di un futuro agghiacciante, logica conseguenza di malcelate lotte intestine, viatico sconsolante per il Sindaco che verrà.

In un sol colpo, ho assistito silente:


1) all’inerzia compiaciuta di un influente Consigliere, con la mente già rivolta all’omelia con cui si insedierà sullo scranno di Presidente del Consiglio e la pretesa bizzarra di partecipare come “uditore” alle sedute della prossima Giunta (che sono... segrete);


2) all’assenza recidiva di un capogruppo, che con soave levità ha saltellato da un gruppo all’altro e che ora nell’ombra si cura di una lista civica, in compagnia di un altro Consigliere uscente, noto per il consistente contributo dato al silenzio, palese candidato della sicura lista civica predetta;


3) all’incapacità di controllare i suoi Consiglieri da parte di un capogruppo, la cui opera più meritoria è consistita nel tentativo di raccogliere le firme per sfiduciare il Sindaco del suo stesso partito: sarà premiato con la ricandidatura per l’eroica impresa malriuscita;


4) alla coerenza dei leghisti, assenti previe consultazioni con l’Alto, che hanno assestato un colpo educativo ai neo-alleati, tanto per far capire chi darà gli indirizzi alla nuova Amministrazione, nonostante la graziosa riammissione di Lassie;


5) all’incapacità della sinistra di anteporre la dignità dell’Istituzione ad un’occasione polemica da sfruttare con gusto nell’imminente campagna elettorale.


Stupore attònito tra il poco pubblico presente; non oso immaginare che cosa abbiano pensato i cittadini all’ascolto tramite la radio.


Molti hanno allegramente creduto che, con questa sceneggiata, il Sindaco uscente fosse immediatamente deposto, per l’arrivo del Commissario; ma la festa è rinviata, non si tratta del Commissario Straordinario nominato dal Prefetto, bensì di un mero Commissario Regionale che avrà il solo còmpito di approvare il conto consuntivo del 2008.


Ancora poco più di un mese di pazienza, poi si stapperanno le bottiglie di champagne, custodite ben ghiacciate in generose tinozze al fresco di ospitali terrazze agresti, per brindare ai salvatori della Patria spassionatamente votati a rimediare ai guasti degli ultimi dieci anni (non mi pare, però, girando tra i Saronnesi, che questi la pensino così; non ne avrò tuttavia la prova, poiché non sarò candidato ad alcuna carica pubblica, come quel simpatico di Cincinnato; è ora di voltare pagina, largo ai migliori, che ritornano!) .


Intanto, suppongo che alla Regione si troveranno nell’imbarazzo per questa insolita procedura; non mi risulta alcun precedente di conto consuntivo non approvato nei termini di legge: un altro record da aggiungere al medagliere già ricco dei nostrani imitatori di Bisanzio.


Senza pudore, con orgoglio.


E Saronno resta a guardare...


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