venerdì 5 giugno 2009

Ci vuole un bel ripasso...


La Signora Maria Grazia Gasparini, brava giornalista, crede di darmi il colpo finale mediante una sua “Opinione”, pubblicata a pag. 4 de “Il Giornale di Saronno”, numero odierno (http://www.giornalesaronno.it/files/05-06-2009/gds174.pdf).
Mi duole deluderLa e Le rispondo volentieri e con il garbo sempre dovuto ad una gentile Signora, anche quando si dissente (rispondo dal mio blog artigianale, non possiedo giornali).
Mi meraviglia, infatti, che la Signora Gasparini abbia chiesto ospitalità ad un giornale su cui scrive abitualmente e, soprattutto, al suo editore, l’amico Dott. Vito Tramacere.
Infatti, per un’inspiegabile amnesia temporanea, la mia cortese interlocutrice dimentica che proprio il Dott. Tramacere e la Consigliera Comunale Capogruppo dell’U.S.C. furono i protagonisti dello scioglimento forzoso ed anticipato dell’Unione Saronnese di Centro: dapprima, decretatane la fine con motivazioni loro, per provocare l’effimera nascita di un nuovo gruppo consiliare, “Moderati per Saronno”, a cui mi adattai, insieme all’Assessore Beneggi, per non vedere sparita in un sol colpo l’U.S.C. dai banchi del Consiglio Comunale, con la fuoriuscita della Capogruppo Avv. Laura Manzella e dell’altro Consigliere, Cesare Cenedese.
Di poi, rimasto l’insanabile contrasto tra l’Avv. Manzella ed il Consigliere Cenedese – a cui la prima nemmeno rivolgeva la parola -, la situazione peggiorò rapidamente, finché la Collega Manzella non scelse di uscire anche dai “Moderati per Saronno”, per transitare ad Alleanza nazionale, di cui fu tosto nominata Capogruppo.
Nell’occasione, l’azzeramento totale dell’originaria U.S.C. fu sventato, poiché il Consigliere Cesare Cenedese non volle seguire Laura Manzella in A.N. ma, di lì a poco, si proclamò Consigliere per l’U.D.C., insieme all’Assessore Beneggi: scomparsa dell’U.S.C.
Per quanto mi concerne, sin dalla rielezione del 2004, dissi a chiare lettere che, a mio avviso, l’esperienza dell’U.S.C. era destinata a terminare, poiché tale lista civica non poteva continuare a fondarsi in eterno sulla figura del Sindaco, non più rieleggibile.
Dopo la prima crisi – provocata non certo da me -, con il cambiamento in “Moderati per Saronno”, la volontà di chiudere baracca e burattini si manifestò platealmente con il transito del Capogruppo ad A.N.; fu una campana a morte, un’implosione telecomandata e premeditato dall’esterno, a cui non fu possibile porre rimedio.
Di ciò diedi conto ad un’assemblea dell’U.S.C., a cui spiegai in quali circostanze mi ero trovato e che cosa ero riuscito a fare per salvare il salvabile; tutti si resero conto della “congiura di palazzo” e se ne fecero una ragione, tranne la gentile Signora Gasparini, con cui ebbi un acceso diverbio (da allora, salvo che per motivi professionali, stenta a salutarmi e mi dimostra disistima: sua legittimissima scelta, che non m’interessa ricambiare).
Un bel po’ di tempo dopo, fatte le mie debite considerazioni e nella necessità di rafforzare una coalizione sempre meno tranquilla, decisi di aderire a Forza Italia (senza peraltro violare lo statuto dell’U.S.C., che permetteva l’iscrizione contemporanea a movimenti politici di centro-destra).
Ancora a adesso non so se feci bene; so, però, che l’Amministrazione, in qualche modo, ne ha avuto beneficio.
Una storia del passato, quindi, che la gentile Signora Gasparini – come benaugurante e finissimo saluto al Sindaco uscente, alla vigilia delle elezioni – rammenta a scoppio ritardato e in modo selettivo e parziale, per dare un giudizio negativo sulla mia azione politica; buon pro le faccia; io guardo al futuro, tant’è che non provo rancore per chi, con spericolate manovre, riuscì a destabilizzare ed annullare l’Unione Saronnese di Centro ed oggi affronta, con altra Lista Civica, le imminenti elezioni: si vede che aveva un suo lucido disegno politico, a cui auguro successo, come a chiunque si proponga di amministrare la città.
Diversamente dalla mia gentile interlocutrice, però, la mia memoria non è né selettiva, né parziale e, grazie al Cielo, è ancora vispa e allegra: so di avere commesso degli errori, ma molto più sulle persone, che sulle cose. Di certo, pur nella condiscendenza e nell’inevitabile limatura del tempo, i miei ricordi sono chiari e forti.
Tanti auguri alla gentile Signora Gasparini: conti pure sulla mia incondizionata disponibilità per un eventuale e documentato ripasso della storia politica cittadina degli ultimi anni.

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