mercoledì 17 giugno 2009

Insulti à gogo in un mondo di nuovi barbari

Leggo con disagio crescente articoli di stampa, missive, dichiarazioni in cui si parla della degenerazione in atto della morente campagna elettorale: manifesti abusivi, confronti accesi tra improvvisati attacchini e, soprattutto, volgari insulti da trivio nei confronti della Candidata a Sindaco, Annalisa Renoldi.
Quest’ultima circostanza mi indigna (uso mio malgrado questo verbo, poiché non sono un abituale indignato speciale, che – a sinistra una squilla risponde – insorge ad ogni piè sospinto): non c’è nessunissima ragione, men che meno “politica”, che giustifichi il ricorso a termini disgustosi ed offensivi, per di più rivolti con tonitruante scompostezza ad una Signora.
Se ciò che mi è stato riferito corrisponde al vero (e non ho motivo di non prestarvi fede), spero in un seppur tardivo ravvedimento dell’autore dell’indegna gazzarra; per fortuna – rifletto amaramente – tra i compiti del Sindaco non c’è anche quello di insegnare la buona creanza: con taluni, infatti, sarebbe un’impresa impossibile.
D’altra parte, il primo turno elettorale è servito a spazzare via dal Consiglio Comunale, per volontà sovrana degli elettori, qualche devoto all’invettiva, all’ingiuria, all’insinuazione, all’indecente gestualità allusiva, con le quali – nella pietosa ed indifferente pazienza dei Consiglieri – si è ampiamente distinto.
Chi semina vento, raccoglie tempesta: il proverbio ha trionfato ancora una volta; oggi costoro sono già out, ex (non certo emeriti), benché appartenenti alla compagnia degli onesti e leali.
Urge che ci si dia una regolata severa: sennò, come stupirsi della crescente disaffezione al voto? I cittadini non sono barbari, ma elettori, da trattare con il massimo rispetto, al pari dell’Istituzione Comunale.
Senza dimenticare il garbo per le donne (altrimenti, quanta ipocrisia nell’invocare le quote rosa!) e rinunciando alla querela facile per un confronto di idee, di programmi, non di turpiloquio.
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"Questa è la posta, di somma importanza per la nostra comunità; ne sono talmente consapevole da dichiarare apertamente che ripeterei questi medesimi concetti anche se le parti fossero invertite: non si scherza con le Istituzioni democratiche e con la rappresentanza della volontà popolare; Saronno viene prima e deve vincere sugli egoismi ed i particolarismi".

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